GLI SPETTACOLI

siamo momentaneamente assentiSIAMO MOMENTANEAMENTE ASSENTI
Una coproduzione Italo-Belga tra le compagnie:
Isola del Tesoro (Firenze)
Jack and Joe Theatre (Firenze)
Collectif 1984 (Bruxelles)
Compagnie du Campus (La Louvière)
Regia: Patrick Duquesne e Giovanni Orlandi
Con: Marco Borgheresi e Adriano Miliani
durata: atto unico 60'

"Multinazionale multisettore presente in 42 paesi seleziona collaboratori a tempo pieno".
Elio Bianchi, operaio disoccupato, risponde a questo annuncio e scopre che in cambio di un ottimo salario dovrà ricoprire il ruolo di capo reparto alla catena di montaggio per la costruzione di mine antiuomo.
Da parte sua, cercando di spazzar via le preoccupazioni etiche del disoccupato, il responsabile del personale Mario Rossi tenta in realtà di convincere anche se stesso che la cosa più importante sia salvare l'economia del paese.
Fino a dove arriverà la dittatura esercitata dall'economia mondializzata sull'essere umano? Ci convincerà che bisogna accettare la guerra perché rigenera l'economia? Ci farà accettare l'avvelenamento dell'aria e degli alimenti perché necessarie a rendere più competitive le merci prodotte?
Elio Bianchi e Mario Rossi vivono un incubo. Il primo perché è sul punto di accettare un posto che farà di lui il complice della fabbricazione di armi di morte; il secondo perché è stanco di convincere i disoccupati del fatto che sia possibile conciliare il ruolo di buon padre di famiglia con il lavoro da lui proposto.
Partendo della realtà ignobile delle mine antiuomo e delle torture esistenziali che affliggono un individuo di fronte al paradosso di far morire esseri umani per nutrire i propri bambini, lo spettacolo cerca di evocare più ampiamente il cerchio infernale in cui la società attuale si è chiusa.
All'interno della logica della mondializzazione e del "siamo competitivi", nulla deve ostacolare l'accumulazione di ricchezze.
Nello stesso modo in cui la società che fabbrica casseforti fornisce anche un sistema per forzarle, coloro che hanno un profitto dalla fabbricazione di armi mutilanti concepiscono di accumulare denaro proponendo alle loro vittime modernissime protesi artificiali.
Questa logica del denaro che deve produrre più denaro, conduce necessariamente all'eccesso.
Ed è proprio questo il cuore delle nostre riflessioni. Quand’è che dobbiamo considerare questa logica come eccessiva? Quando l'industria farmaceutica è accusata di fabbricare un numero incredibile di medicine inutili? Quando si scopre la diossina nei polli?
Quando si vede crollare case perché si è sostituito il cemento con la sabbia? Quando si sa che un incidente nucleare è stato causato dal tentativo di abbassare i costi di produzione?
O molto più semplicemente, questa logica degli eccessi non esiste già nel fatto di collegare la produzione di cose all'accumulazione di denaro? L'abuso non sarebbe già presente nel semplice fatto di pensare di pesare il pane non perché sia mangiato, ma perché sia venduto?
Con questo spettacolo abbiamo voluto sottolineare il fatto che oggi, in un'epoca di crisi economica acuta, produrre si coniuga sempre più con distruggere, pur riflettendo sul significato che l'economia dà alla vita.
Lo spettacolo è stato presentato in lingua francese in: Belgio, Francia, Lussemburgo e Canada.
Siamo momentaneamente assenti è stato, inoltre, rappresentato per le scuole medie e superiori sia con dibattito finale con gli artisti che non.


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